Stando il fico vicino all’olmo, e riguardando i sua rami essere sanza frutti, e avere ardimento di tenere il sole a’ sua acerbi fichi, con rampogne gli disse: “O olmo, non hai tu vergogna a starmi dinanzi? Ma aspetta ch’e mia figlioli sieno in matura età, e vedrai dove ti troverai”. I quali figlioli poi maturati, capitandovi una squadra di soldati, fu da quelli, per torre i sua fichi, tutto lacerato e diramato e rotto. Il quale stando poi così storpiato delle sue membra, l’olmo lo dimandò dicendo:” O fico, quanto era il meglio a stare sanza figlioli, che per quelli venire in sì miserabile stato”.
“Il fico e l’olmo”